Io se fossi Dio… non vorrei gente di partito tra le palle


Pubblicato il 27 aprile 2011 in: Il Corsivo, Politica,


Renzo Trappolini

- Si può esporre un’opinione – pure democristiana – prendendo a prestito le parole scritte da Giorgio Gaber, nel 1980, quando, riferendosi a precedenti “vent’anni di cancrena italiana”, chiamava in causa maggiormente la DC.

Tutto da discutere, ovviamente, specie vedendo che la malattia non si è fermata da allora, neanche cambiando numero (la seconda) alla repubblica.

La ballata di Gaber si intitola “Io se fossi Dio”, quanto mai indicata in settimana santa.

La furbizia:
“Io se fossi Dio, non mi farei fregare dai modi furbetti della gente. Per esempio, il piccolo borghese, com’è noioso; non commette mai peccati grossi, non è mai intensamente peccaminoso. Del resto, poverino, è troppo misero e meschino e, pur sapendo che Dio è più esatto di una Sveda, lui pensa che l’errore piccolino, non lo conti o non lo veda”.

La compassione lontana e l’egoismo vicino:
“Io se fossi Dio, non avrei fatto gli errori di mio figlio e mi sarei spiegato un po’ meglio. Infatti, non è mica normale che un comune mortale per le cazzate tipo compassione e fame in India ci ha tanto amore di riserva che neanche se lo sogna e viene da dire: Ma, dopo, come fa ad essere così carogna?”

Il rigore:
“Io se fossi Dio, non sarei certo permissivo… stramaledirei gli inglesi, come mi fu chiesto, (Dio stramaledica…) e, se potessi anche gli africanisti e l’Asia e poi gli americani e i russi. E prenderei a schiaffi i volteriani, i ladri, gli stupidi e i bigotti, perché Dio è violento e gli schiaffi di Dio appiccicano al muro tutti”.

La politica di mestiere:
“Io se fossi Dio, chiuderei la bocca a tanta gente e nel regno dei cieli non vorrei ministri, né gente di partito tra le palle, perché la politica è schifosa e fa male alla pelle.

E tutti quelli che fanno questo gioco, che poi è un gioco ributtante e contagioso, ci hanno certe facce… siano untuosi democristiani o grigi compagni del Pci.

Io se fossi Dio, dall’alto del mio trono, vedrei che la politica è un mestiere come un altro e vorrei dire, mi pare con Platone, che il politico è sempre meno filosofo e sempre più coglione”.

Conclusione:
“Ma, in fondo, tutto questo è stupido, perché, logicamente, io se fossi Dio la terra la vedrei piuttosto da lontano. E allora va a finire che se io fossi Dio mi ritirerei in campagna, come ho fatto io”.

Buona Pasqua.

Renzo Trappolini





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